
01 Giu Rizoartrosi: l’artrosi del pollice
La rizoartrosi è l’artrosi dell’articolazione alla base del pollice. La cartilagine dell’articolazione alla base del pollice, nota come articolazione trapezio-metacarpale, inizia infatti a consumarsi e si instaura una condizione patologica dolorosa chiamata proprio rizoartorsi. I movimenti del pollice e della mano, in particolare le prese di oggetti piccoli tra pollice e indice, diventano dolorosi. Nei casi avanzati si ha una riduzione del movimento, gonfiore e comparsa di un aspetto deformato del pollice.
L’artrosi del pollice rende difficile svolgere compiti semplici, come girare una chiave, svitare il tappo di una bottiglia o aprire la maniglia di una porta. La patologia è più comune nelle donne che negli uomini e di solito si verifica dopo i 40 anni di età. Il trattamento iniziale generalmente prevede una combinazione di farmaci e tutori. L’artrosi grave o non rispondente al trattamento conservativo potrebbe invece richiedere un intervento chirurgico.
Cos’è la rizoartrosi?
Un’articolazione si forma quando due ossa entrano in reciproco contatto tra di loro consentendo il movimento. Le ossa delle articolazioni sono rivestite da uno strato di cartilagine senza il quale sfregherebbero l’una contro l’altra, causando attrito e danni all’articolazione. L’artrosi è un processo che si verifica con l’invecchiamento e si instaura quando la cartilagine inizia a consumarsi.
La rizoartrosi è l’artrosi della base del pollice. La cartilagine dell’articolazione alla base del pollice, nota come articolazione trapezio-metacarpale, inizia infatti a consumarsi e si instaura una condizione patologica dolorosa chiamata proprio rizoartorsi. Dolore nelle prese tra pollice e indice, riduzione del movimento, gonfiore e deformità del pollice sono sintomi tipici. Esistono due tipi di rizoartrosi: primaria e secondaria.
Chi colpisce e perchè si verifica?
L’artrosi primaria, o rizoartrosi, è una semplice usura della cartilagine alla base del pollice. È più comune nelle donne, anche se certamente gli uomini possono sviluppare questo tipo di problema. In genere, la rizoartrosi si verifica dopo i 40 anni di età. Carichi anormali e ripetuti nel tempo attraverso l’articolazione trapezio-metacarpale possono favorire l’usura della cartilagine articolare. Talvolta esiste una certa predisposizione familiare allo sviluppo di questa condizione.
L’artrosi secondaria si verifica spesso a distanza di anni da una frattura o da un trauma dell’articolazione trapezio-metacarpale che causano un anomalo sfregamento delle superfici ossee e quindi l’usura dell’articolazione. Bisogna distinguere poi l’artrosi dall’artrite: quest’ultima non è una malattia degenerativa come l’artrosi. ma una patologia infiammatoria cronica, spesso autoimmune.
Quali sono i principali sintomi?
Il dolore localizzato alla base del pollice è il sintomo più comune. Inizialmente compare solo a fase alterne e viene accentuato solo a seguito di sforzi eccessivi, ma con il tempo tende a peggiorare e diventare sempre più costante. Attività della vita quotidiana diventano dolorose, talvolta impossibili da effettuare: per esempio aprire il tappo di un barattolo o di una bottiglia, girare una chiave, impugnare piccoli oggetti o aprire la maniglia di una porta. Il pollice perde gradualmente forza con sensazione di caduta di oggetti, spesso proprio a causa del dolore. Nei casi avanzati il pollice diventa rigido e inizia a deformarsi fino a creare una protuberanza ossea molto sporgente alla base del pollice (“pollice a zeta”).
Esame clinico
Il medico specialista chiederà informazioni riguardo i sintomi, il tipo di dolore, le attività che aggravano il dolore e le eventuali lesioni precedenti. Il medico poi passerà alla valutazione del pollice, indagando sulla presenza di gonfiore e deformità ossee. La palpazione dolorosa della base del pollice è molto significativa per rizoartrosi, specie se associata a movimento.
Test specifici includono l’Axial Grind Test, in cui il pollice viene spinto lungo il suo asse lungo verso la base del pollice (trapezio) e il test di riduzione che comporta una pressione dolorosa alla base del pollice. Se da questi test risulta dolore, o se si sente un suono stridente (crepitio), le ossa si sfregano direttamente l’una contro l’altra.
Molte persone con artrite alla base del pollice hanno anche sintomi della sindrome del tunnel carpale.
Indagini
Radiografie con proiezioni specifiche del pollice aiutano a comprendere meglio il grado di usura, la quantità di perdita di spazio articolare e la formazione di osteofiti. Importante valutare il grado di interessamento di usura anche delle articolazioni vicine. Una radiografia può mostrare non solo il deterioramento dell’articolazione, ma anche la presenza di eventuali speroni ossei o depositi di calcio che si sono sviluppati.
Trattamento conservatvo
Nelle fasi iniziali questo deve essere necessariamente intrapreso prima di qualsiasi intervento chirurgico e consiste in:
- Riposo, ghiaccio, antidolorifici e farmaci antinfiammatori
- Evitare attività provocatorie e irritanti.
- Indossare un tutore su misura per limitare il movimento del pollice e consentire all’articolazione di riposare e guarire. Il tutore può proteggere sia il polso che il pollice. Può essere indossato durante la notte o a intermittenza durante il giorno, ma deve essere preferibilmente confezionato su misura da un terapista della mano
- Esercizi di stabilizzazione
- Infiltrazioni intra-articolari
Poiché la rizoartrosi è una malattia progressiva e degenerativa, la condizione può peggiorare nel tempo. La fase successiva del trattamento prevede l’iniezione di cortisonici o Acido Ialuronico direttamente nell’articolazione. Le infiltrazioni di solito forniscono sollievo per diversi mesi. Tuttavia queste, non possono essere ripetute all’infinito.
Trattamento chirurgico
Se il trattamento conservativo non ha dato benefici a lungo termine, alcuni pazienti possono scegliere di sottoporsi all’ intervento chirurgico.
Lo scopo della chirurgia è impedire che le due estremità dell’osso si sfreghino l’una contro l’altra.
Le opzioni chirurgiche disponibili sono molte e vanno discusse attentamente tra medico e paziente. Il tipo di trattamento può essere scelto in base all’età del paziente e alle sue esigenze funzionali, oltre che dal grado di usura delle articolazioni interessate e dalle preferenze del proprio chirurgo.
Opzioni chirurgiche principali sono rappresentate da interventi chirurgici di:
- Trapeziectomia: rimuovere l’osso trapezio e lasciare che lo spazio si riempia di tessuto cicatriziale
- Artroplastica in sospensione: viene rimosso il trapezio ed eseguita una sospensione prendendo una piccola parte di tessuto da un tendine vicino che viene interposta ad impedire il collasso del metacarpo
- Artrodesi: il trapezio viene fuso insieme al metacarpo per creare un’articolazione forte ma immobile
- Protesi articolare: viene inserita una protesi articolare artificiale tra le superfici articolari usurate
La decisione su quale sia l’intervento chirurgico più appropriato viene presa tenendo conto delle esigenze funzionali del paziente e della radiografia preoperatoria.
La chirurgia viene eseguita in anestesia locoregionale (addormentando l’intero braccio). Il decorso postoperatorio dipenderà dal tipo di trattamento chirurgico eseguito.
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